Ad oggi le relazioni  (siano esse affettive, amichevoli o  familiari) sono sempre più vissute come un’impresa ardua , un impegno faticoso, un rischio.

Perché? Andiamo a esaminare con attenzione gli elementi che ci aiutano a spiegare questo fenomeno nel rapporto di coppia:

 La paura di perdere la libertà.

l’ambivalenza, la ricerca di nuovi e migliori possibilità: in post-modernità le persone sono sempre più orientate a cercare, esplorare, a non fermarsi piuttosto che realizzarsi nel rapporto di coppia.

La cultura economica attuale ci spinge sempre a continuare a esplorare e provare ma sopratutto a ricercare  come se non ci fosse un domani la certezza di un  economicità in quello che di materiale l’altro può garantirci e questo diventa un muro di misura per fare scelte o avere preferenze .

Possiamo quindi dire che ca gestione di una relazione quindi diventa a scopo manageriale  nell’intento di garantirsi qualcosa di materiale una convenienza.

Spesso con questo termine di manager definiamo una persona che si prende responsabilità impegni da cui viene vincolato , a cui decide di vincolarsi .

Applicando questo codice alle relazioni uomini e donne vediamo come diventa diverso il lavoro in cui ci si impegna per raggiungere la propria stabilità e quella della coppia.

Diventando tutti un po’ manager dei nostri rapporti affettivi non ci sentiamo di rimanere fermi su una relazione pensando che fuori ci sono altre possibilità nel senso che la nostra responsabilità dura fino a che la gestione permessa è pari al profitto ottenuto ..

Come nel mondo del Business così nel rapporto di coppia lo scegliere e il fermarsi può essere poco conveniente (siamo nella logica del ‘Chi si ferma è perduto!’ ) non sapendo mai quale migliore opportunità ci spetta ancora di incontrare inseguendo l’opportunità invece che la concretezza e la stabilità.

Ecco perché, impauriti di perdere la loro preziosa libertà, senza una motivazione che valga la pena ,  gli uomini e le donne odierne  preferiscono al rapporto di coppia,  sempre più spesso ‘l’ambivalenza’ ossia il non scegliere, il lasciare le porte sempre tutte aperte, e, quando le relazioni diventano “inproduttive” , interromperle

le  caratterizzazioni di questo tipo di approcci seguono .

 La regola del ‘consumo’ applicata alle relazioni: il copione affettivo a questo punto segue la regola del consumo: un cosa rotta – come una relazione rotta – non vale la pena di essere riparata, visto quanto impegno costerebbe e visto il fine mancato di questo obbiettivo .

La regola dello “scambio” : Se non mi dai quello che a cui aspiro , scelgo di avere altre possibilità e me le creo .

Se il mare è pieno di pesci’ si fa prima a cercare qualcos’altro di nuovo.

Questi comportamenti sono dotati di motore che ne genera le considerazioni , la paura di soffrire e di sacrificarsi.

Oggi si è sempre meno disposti a contrattare il proprio carattere con qualcuno per crescere e maturare in una coppia. Molto spesso nel caso in cui ci si trovi nella situazione di incontrare qualcuno si cerca di non correre rischi.

Spesso quando si incontra qualcuno lo si guarda in prospettiva di quello che può darci e non di quello che sentiamo davvero .

i sociologi parlano di   di ‘relazioni con il tagliando’  fatte di controlli, per evitare che l’altro s’innamori troppo e che diventi ingombrante.

L’altruismo è stata una delle prime virtù ‘sacrificate’ sull’altare della post-modernità e quindi oggi travasiamo il lato umano in quello legale, stipulando contratti ben chiari sui diritti degli amanti .

Le Nuove forme di legami

di fronte a questo strano tipo di amore, circondato da rischi e da controlli per prevenire conseguenze indesiderabili, di fronte alla poca voglia di soffrire, di concedersi all’altro, di crescere con l’altro, quale relazione può sopravvivere? Non di certo l’amore!

Ecco spiegato il nascere di forme di legami meno impegnative come amicizie che vanno a letto insieme (mischiano codici diversi e generando un tipo di rapporto non definibile) oppure le amicizie sessuali che nascono nella rete dei social network dove si chatta, ci si scambia il telefono, magari ci si incontra, si va a casa dell’altro si fa l’amore e poi si sparisce.

 Le ‘non relazioni’ sul palcoscenico virtuale

Gli strumenti virtuali ben si collocano nello spazio della ‘non relazione’ tipico della postmodernità: la rete e i social network assicurano la vitalità necessaria a chi cambia spesso: le relazioni sentimentali qui possono rimanere virtuali e non toccano i problemi di tutti i giorni.

La superficialità , non addensa le relazioni

Il palcoscenico virtuale offre la possibilità di entrare e uscire con la stessa velocità.

In questo quadro le promesse degli amanti non esistono più; nessuno si aspetta che siano mantenute .

Alla luce di queste considerazioni possiamo ipotizzare come il rapporto di coppia cambierà nel futuro?

Niente rimane fermo , però tutto può rimanere saldo se lo siamo noi , se volgiamo che un rapporto funzioni , dobbiamo essere d’accordo nell’ abbandonare le protezioni  inutili .

La volontà di trovare il cambiamento e vederlo come una crescita di coppia una scoperta continua dell’altro che ci porta a muoverci rimanendo sempre più saldi perche più forti con una ricchezza vissuta concreta .

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